lunedì 2 giugno 2014

Alcune tradizioni Monticiane proibite dalla Costituzione Italiana

Non lo dice nessuno ma è proprio così! alcune tradizioni che erano diventate consuetudine a Monte San Giovanni Campano furono proibite dalla Costituzione Italiana.
La parità tra uomo e donna con il diritto al voto fu solo l'apice della nuova condizione vissuta dalle donne Monticiane dell'epoca. Nello specifico le nostre bisnonne erano umiliate persino nelle relazioni affettuose in quanto dopo la prima notte del matrimonio erano costrette ad "esporre" pubblicamente il lenzuolo comprovante la perdita della verginità a garanzia del loro perfetto status di illibatezza e per quelle che non risultavano "CONGRUE" c'era il ripudio.





Per la prima volta alle persone "diversamente abili" venne riconosciuto lo status legale e iniziò un lento percorso di riabilitazione per tutte quelle persone colpite dalle avverse fortune. Fino ad allora e prima della Costituzione Italiana a Monte San Giovanni Campano le persone con defecit psichici e/o fisici erano viste dai loro familiari e dalla società come un castigo divino e quindi venivano recluse a vita perchè non c'era posto per loro. La loro reclusione per le famiglie più agiate era nei cosiddetti befotrofi dove subivano l'emarginazione più completa rei di non si sa quale peccato o colpa; per i più poveri c'era la reclusione domiciliare a vita. Situazione che è continuata anche dopo la promulgazione della Costituzione Italiana e che ha raggiunto un livello decente con la legge 104 del 1992.





Voglio citare solo un'ultima tradizione caduta in "disuso" con l'Italia Repubblicana ed era quella della condizione di semi schiavitù della donna senza diritto di proprietà o il diritto all'eredità del figlio maschio primogenito che di fatto escludeva le donne dalle proprietà e/o dalle eredità. Tradizione che  di pari passo inculcava nelle giovani donne di allora la condizione di considerarsi un "peso" per la famiglia che le doveva garantire la dote per sposarsi . Dote che spesso e volentieri era guadagnata con lacrime e sangue dalle giovani donne da maritare senza risparmio fisico e senza le indispensabili  umiliazioni ad esclusione di quelle che diventavano monache.




Siamo nel 2014 e si legge un pò ovunque "il rispetto delle tradizioni", continuare con la tradizioni ecc ecc. Orbene tanti anni fa il mezzo di locomozione, e non solo, era l'asino e non per questo ora dovremmo avere un asino nel cofano della macchina... Quantomeno un'analisi del momento storico andrebbe fatta tanto per ricordare che NON tutte le tradizioni possono essere attrazione turistica e che se ci sono cose belle da presentare c'è anche uno squallore infinito da  riconsiderare.


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