venerdì 4 luglio 2014

Monte San Giovanni Campano - Lo stato dell'Ambiente 2014 -

Lo Stato dell’Ambiente a Monte San Giovanni Campano – 2014 –

Da tempo immemorabile le tematiche ambientali sono rimaste senza un progetto serio in previsione di uno sviluppo armonico ed eco sostenibile del nostro Comune pur facendo parte delle aree ZPS (Zona di Protezione Speciale) dichiarate protette dall'UE. L'Ente Comune si è dotato  del  PRG dopo che il territorio di Monte San Giovanni Campano è stato devastato dal proliferare di immobili, palazzine in ordine sparso senza che sia stata prevista qualsiasi forma di impostazione, come se un gigante le avesse buttate a caso.
Il disastro presente, estraneo al Piano Regolatore mai attuato, ha coinvolto  il Comune che ha addirittura chiesto un finanziamento di 85000 euro alla Regione Lazio per modificare il Piano Regolatore ritenuto già obsoleto. Questo è uno solo degli aspetti che con il tempo hanno degenerato il nostro habitat aggravando la comunità con spese che di certo si poteva risparmiare come la miriade di impianti fognari, labirintiche linee per l’acqua potabile e vere ragnatele aeree di cavi elettrici.












Nonostante l'nfrazione UE con relativa condanna derivante dalla Causa - C 135/2005 per la cattiva gestione dei rifiuti e le discariche va messo in evidenza che la raccolta dei rifiuti  non è mai risultata chiara agli utenti per la mancanza di una informazione seria al riguardo. Allo stato le bollette risultano complicate nella lettura , immancabilmente ci sono disguidi e al costante aumento del denaro dovuto come contributo Tares dapprima e Tari ora NON corrisponde l'aumento del servizio e tanto meno benefici per l'Ambiente in quanto la raccolta differenziata diminuisce progressivamente.
La raccolta differenziata tangibilmente in regressione non porta benefici al cittadino che non vede decurtata nessuna voce sulla tassa ma immancabilmente ogni anno trova l’aumento anche se il Comune asserisce che gli aumenti applicati sono i più bassi in assoluto.  Gli aumenti della Tares 2013 sono stati provocati dal conferimento sempre maggiore di rifiuti indifferenziati che ci pongono agli ultimi posti nella classifica dei Comuni MENO virtuosi nella differenziata, nel riciclo, nella riduzione dei rifiuti con l'assenza assoluta dell'isola ecologica. Non ci si può dimenticare in questo costrutto delle discariche di immondizia seppellite a Monte Castellone, Bagnara, Grotte Lorenzo, Laoria, Pantanelle e Carleccione come NON si può dimenticare l'atteggiamento delle associazioni che si definiscono Ambientaliste che hanno preferito farsi gli affari loro facendo finta di NON vedere e non sapere nulla.
Le Istituzioni non hanno mai avuto il coraggio di investire sull’ambiente e il risultato è la velocizzazione delle acque torrentizie, di quelle fluviali e quelle pluviali. La cementificazione selvaggia e l’incuria del territorio hanno fatto sì che esso sia costellato da innumerevoli  frane, smottamenti e cedimenti strutturali. Per mero ricordo basti pensare alle opere portate via dalle acque in Valle Bovina, all’Anitrella , a S. Giusta ecc. ecc. Come se non bastasseero le frane esistenti  ci sono altri muri di contenimento e strade che mostrano oramai evidenti segni di cedimento come ad esempio nel piazzale Corte nel Capoluogo.






La depurazione delle acque reflue con due procedure di infrazione e due procedimenti aperti presso le Procure di Cassino e Frosinone è diventata una barzelletta con tanto di depuratore smarrito come se fosse un mazzo di chiavi; l'Ente preposto alla vigilanza sui depuratori  Arpa Lazio conosce solo due dei circa 10 impianti (non se ne conosce il numero preciso neppure dietro richiesta scritta) esistenti sul territorio perchè non ha mai ricevuto comunicazione della loro esistenza. Con la depurazione siamo in una botte di ferro con tanto di
 procedura di infrazione per i nostri depuratori insufficienti e mal funzionanti eppure la depurazione è pagata cara e amara e per averne conferma basta guardare le bollette dell’acqua.






Sono TRE anni che il Comune prova con tutte le sue forze a tagliare i boschi e sono tre anni che le associazioni Ambientaliste di Monte San Giovanni Campano fanno finta che la cosa non le riguarda. Sono tre anni che i progetti ridicoli di taglio silvano vengono bloccati con opposizione a firma  SINGOLA e sono tre anni che si leggono sui giornali i meriti stratosferici delle associazioni che hanno fatto anche di meglio: hanno avuto in affidamento aree all'interno di quei boschi che il comune voleva tagliare e che loro con il loro silenzio hanno sempre acconsentito che si tagliassero. La spiegazione a tutto questo è semplice e logica! le associazioni ambientaliste locali sono deviate e alcune di loro presentano nel loro direttivo i parenti dei politici locali che hanno bisogno di consenso e di assenso quando presentano progetti mirati per tagliare boschi o non vogliono contrasti quando chiedono alla Regione Lazio di togliere i vincoli paesaggistico e idrogeologico che sono presenti proprio nei nostri boschi cosa che sta accadendo troppo spesso.






L’Europa, poi, tramite le sue campagne pubblicitarie ci chiede di risparmiare l’acqua  ma quando però si legge sulle testate locali che guasti nell’acquedotto procurano emorragie inarrestabili e un sicuro salasso alle nostre casse il tutto appare come una chiara presa per i fondelli. Ancor oggi non si è pensato di fare linee nuove di acquedotto investendo per risparmiare eppure l’azienda fornitrice dei servizi ha per obbligo contrattuale una corresponsione in percentuale all’Amministrazione firmataria del contratto con Introiti previsti per il risanamento della rete idrica. Lo stato delle acque sorgive poi è un disastro concepito senza ritegno! Tutte le sorgenti ad eccezione di Fontana Canale che versa nel degrado assoluto sono considerate non potabili per pregiudizio in quanto non  risultano analisi o provvedimenti per assicurarne la potabilità e quindi la fruibilità. Nessun politico di Monte San Giovanni tra gli "eletti" si è reso conto dell'importanza dell'acqua sorgiva seppur stimolato da articoli pubblicati sui quotidiani locali.
Si arriva poi alla nota dolente e ai numeri della serva che diventano inquietanti per la nostra frazione che tra pochi anni sarà martire dell'Ambiente: 5000 metri quadrati di eternit in bella vista e abbandonati a se stessi nel pieno centro abitato della frazione Anitrella dove il diritto alla salute dei Cittadini è diventata carta straccia della Costituzione Italiana . Nessuno muove un solo dito o pensa di muoverlo eppure tutti sono consapevoli che è solo questione di tempo all’inevitabile appalesarsi del can
cro che è indotto dall’amianto contenuto nell’eternit come da diretta indicazione del Ministero della Salute. Certo è che questo intervento  può essere interpretato come una denuncia ma in effetti non rappresenta tutta la realtà che è ben più drammatica; vuole essere un piccolo riassunto delle cose più grandi che sicuramente gravano sui  Cittadini di Monte San Giovanni Campano (compresi quelli che sono nel grembo materno) ma che di sicuro NON rappresentano NESSUN problema per le associazioni Ambientaliste di Monte San Giovanni Campano che si comportano come le tre SCIMMIETTE optando per la famosa moderazione che in questo caso vuol significare che è lecito non vedere, non sentire e non parlare.



Più che al famigerato e decantato  impegno civile questi vassalli della politica concorrono più o meno direttamente e/o indirettamente al degrado e alla distruzione del territorio coprendo con il loro silenzio maldestro il comportamento di noti e ignoti. Con questo andazzo fatto di silenzi tombali, di demagogia, contentini, sedi gratuite e piccoli finanziamenti si è arrivato al CAPOLINEA. Ora il Comune con la Delibera n.61 si è visto costretto alla riparazione di quanto sta accadendo sul territorio ed ha dovuto individuare le priorità per la richiesta dei finanziamenti dando il colpo di grazia a quell'impegno civile fin ora sbandierato a dritta e a manca dalle associazioni facendolo diventare in un solo colpo IMPEGNO INCIVILE smentendo di fatto il silenzio delle associazioni ambientaliste. Per pura combinazione  le priorità individuate dal Comune ad esclusione dell'amianto che è all'Anitrella coincidono con  quelle che IO stesso  dal 2011 ho chiesto sistematicamente, anche sui giornali oltre che al protocollo,  che venissero sistemate per restituire al territorio il giusto decoro e il rispetto  AMBIENTALE.



Intanto è acclarato che l'Anitrella è frazione di serie "Z"! la frazione rivierasca dovrà attendere altri uomini per vedere risolte le proprie criticità in quanto frazione esclusa dal piano programmatico  Ambientale per il 2015 ma stiano tranquilli i Monticiani dell'Anitrella che  nel 2016 ci saranno nuove elezioni e le loro case saranno visitate dai politici per  l'eterno rinnovo delle promesse elettorali. Per ultimo: Cosa potrà mai accadere di peggio al nostro territorio? Forse la politica e le associazioni che si spacciano ambientaliste vogliono trasformare questo posto in poligono per esperimenti nucleari? Di sicuro se ci sarà mai un'esplosione nucleare diranno semplicemente "ci spostiamo".

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