sabato 27 settembre 2014

Monte San Giovanni Campano - CON LA TASI SI VOLA -

Una pubblicità dedicata ad un lubrificante per motori diceva "Con ...omissis... si vola" e da quì scatta l'esempio:

Se uno ha una Fiat Bravo 2000 jtd che fa 210 Km/h può asserire che a 200 Km/h sta andando pianin pianino? Assolutamente NO perchè comunque sta correndo come un matto scatenato.

Ed ecco perchè nessuno a Monte San Giovanni Campano ha spiegato   come funziona la TASI compreso i furbetti di mestiere che dicono quello che gli pare negando l'evidenza.
 La Legge di stabilità ha posto ai sindaci alcuni vincoli per l’applicazione della Tasi: a) l’aliquota base è dell’1 per mille, ma il comune può deliberarne l’azzeramento con il regolamento di disciplina delle proprie entrate tributarie, mentre quella massima, per il 2014, non può superare il 2,5 per cento (commi 676 e 677, articolo 1); b) una percentuale oscillante tra il 10 e il 30 per cento dell’ammontare dell’imposta deve essere pagata dall’utilizzatore dell’immobile (comma 681); c) “la somma delle aliquote della Tasi e dell’Imu per ciascuna tipologia di immobile, non sia superiore all’aliquota massima consentita dalla legge statale per l’Imu al 31 dicembre 2013, fissata al 10,6 per mille e alle altre minori aliquote, in relazione alle diverse tipologie di immobili” (comma 677).
Fermi restando questi criteri, con l’articolo 1 del decreto legge 16/2014, è stato stabilito che, per il 2014, “nella determinazione delle aliquote Tasi possono essere superati i limiti stabiliti [10,6 per mille Imu+Tasi], per un ammontare complessivamente non superiore allo 0,8 per mille a condizione che siano finanziate, relativamente alle abitazioni principali e alle unità immobiliari a esse equiparate (…) detrazioni d’imposta o altre misure”.




  Quindi la somma delle aliquote tra TASI + IMU = 10,6 per mille. La somma tra TASi + IMU a Monte San Giovanni Campano è pari ad una aliquota del 9,6 per mille e non  vengano a raccontare come hanno raccontato che si pagherà pochissimo. Di fatto manca solo l'1per mille all'aliquota massima perchè di detrazioni per la prima casa non ce ne sono. Poi quello che non è stato mai detto: Sia il saldo IMU che il saldo TASI si dovranno pagare il 16 di Dicembre tanto per togliere quella poca disponibilità in più data dalle tredicesime. Giusto per fare un bel Natale con lo stretto necessario per sopravvivere. Per ultimo da Luglio a Dicembre ad esclusione del mese di Agosto si debbono pagare rate per IMU. TARI e TASI con l'aggravio che a Dicembre ci saranno due saldi mentre da Settembre si paga l'aumento dell'addizionale IRPEF. Quindi sono da ritenere apportatori di notizie diversamente vere i manifesti, le dichiarazioni e quanto altro perchè la matematica come scienza esatta si presta al gioco delle tre carte sono con le chiacchiere da bar messe in giro da adepti istruiti alla bisogna. Con i numeri si può giocare fino a quando non si prende carta , penna e regolo calcolatore ma da quel momento in poi le sciocchezze restano sciocchezze e purtroppo i numeri restano numeri.  Tornando all'esempio della macchina che procedeva a 200Km/h allo stesso modo con la TASI non si può parlare di massima velocità ma di velocità pericolosissima. Una vera stangata che non distrugge definitivamente la popolazione ma che la rende invalide economicamente e al limite dell'oppressione; del resto chi ha applicato queste aliquote quando avrebbe potuto farne a meno come prevede la legge sa benissimo fin dove tirare la cravatta annodata tanto per non far morire chi deve pagare. Non si deve poi dimenticare che la TASI la dovranno pagare anche tutte quelle persone che hanno la colpa gravissima di stare in affitto.

Come mero esempio riporto alcuni comuni dove la qualità della vita è un "tantino" migliore della nostra e per tanti è meta di visita turistica: Nei comuni di AMALFI, SPERLONGA, FORTE DEI MARMI e la meravigliosa CAPRI l'aliquota TASI è più bassa che a Monte San Giovanni Campano però c'è da dire che a processioni non ci batte nessuno.



Parziale della delibera Consiglio Comunale di Capri

giovedì 25 settembre 2014

Monte San Giovanni Campano - Piano di Emergenza poco Comunale -

La legge n. 100 del 12 luglio 2012 prevede che entro 90 giorni dall’entrata in vigore del provvedimento i Comuni approvino il piano di emergenza comunale, redatto secondo i criteri e le modalità riportate nelle indicazioni operative del Dipartimento della Protezione Civile e delle Giunte regionali il D.L. che prevedeva il Piano di Emergenza Comunale. I comuni di Strangolagalli, Castelliri, Arpino, Veroli e Arce si sono dotati del piano di emergenza comunale mentre Fontana Liri , Boville Ernica e Monte San Giovanni Campano manco a dirlo invece NO.





Il bello di questa storiella tutta Monticiana che il territorio è letteralmente "infestato" da associazioni di Protezione Civile e non appena scoppiò il caso sui media della grave assenza di questo strumento decisero di fare un grande CONVEGNO . Sono passati 9 MESI da quel convegno dove parteciparano scienziati di ogni genere compreso i rappresentanti delle Forze dell'Ordine e dopo 9 mesi di gestazione che accade? Partoriscono un altro CONVEGNO forse perchè al primo non si erano spiegati bene tra loro. Ma chi sono stati gli attori di entrambi i convegni? Gli onnipresenti Amministratori Comunali e le associazioni volontarie di Protezione Civile che questa volta hanno invitato altri scienziati per ricordare che c'è una legge da rispettare del 2012. Ma è poi così difficile fare il Piano di Emergenza Comunale? E vabbè a male estremo c'è il rimedio estremo: basta andare in processione dal Sindaco di Strangolagalli e dopo prolungata genuflessione farsi dire come ha fatto perchè non credo che a Strangolagalli abbiano ricevuto il dono della scienza infusa. Oppure scegliere la via più giusta rivolgendosi alla Regione Lazio che ha profuso energie a non finire ed ha pubblicato addirittura le schede tecniche per realizzare anche il Piano di Emergenza Comunale per Monte San Giovanni Campano. Il disciplinare e le schede tecniche per il Piano di Emergenza Comunale  si trovano pubblicate su http://www.regione.lazio.it/rl_protezione_civile/ e nello specifico su http://www.regione.lazio.it/rl_protezione_civile/?vw=documentazioneDettaglio&id=3167 Le schede da riempire dopo averle stampate sono consultabili anche dalla stazione spaziale che orbita intorno alla Terra e nel caso che il Comune abbia difficoltà a connettersi può sempre richiedere il cartaceo per posta all'indirizzo degli Uffici di Frosinone senza andare a spendere soldi per recarsi a Roma.
Sede di FROSINONE
Piazzale De Matthaeis, 41 - Grattacielo dell'Edera (piano 16) - FROSINONE
Apertura al pubblico lunedì-venerdì 8.30-14.00 / 14.30-17.30
mail: urpfrosinone@regione.lazio.it
telefono: 0775 851404 /70    fax: 0775 851429
Spero solo che il TERZO CONVEGNO verrà realizzato per annunciare la realizzazione del Piano di Emergenza Comunale e non sia il modo per prendere tempo o perdere tempo.

mercoledì 17 settembre 2014

Monte San Giovanni Campano - Bagnara - Atti di vandalismo ai Beni Pubblici che non vengono denunciati da chi li ha in affidamento.

Il vandalismo è sempre esisitito e purtroppo è una piaga legata all'ignoranza più pura che solo l'emancipazione culturale può debellare.




A proposito di atti vandalici c'è da segnalare che l'area verde attrezzata sita alla Bagnara , da non confondere con quella di Colle Cipullo (anche essa già vandalizzata), è stata oggetto di atti vandalici indegni.

Come al solito nessuno e dico nessuno si è preso la briga di chiamare le Forze dell'Ordine e segnalare quanto è avvenuto .




Già prima di oggi l'Area Verde in questione era stata oggetto di atti vandalici con la distruzione di suppellettili e dei giochini per i bambini ma i barbari non erano mai arrivati a tanto come hanno fatto in questa occasione demolendo un barbecue in muratura; da notare che per la fretta è stato anche lasciato un palo di ferro di quelli che si usano in edilizia.

La curiosità però diventa massima quando è risaputo che questa area è in affidamento ad una associazione non certo campionessa  nel denunciare le problematiche relative agli atti vandalici nelle aree che dovrebbe curare.





Verrà posta una doglianza a chi di dovere per sapere come mai tra tanti addetti alla vigilanza sul territorio non ci sia mai nessuno che inoltri denuncia per la distruzione totale o parziale di beni pagati con i soldi pubblici perchè questa non è la prima , non è la seconda e neppure la terza volta che accadono fatti simili.

Due parole che di sicuro verranno riferite a chi compie questi atti e a chi li difende con il silenzio che è diventato di fatto assenso: Avete demolito qualcosa che avete pagato anche voi e quindi siete più furbi dei gatti ed è a dir poco un complimento.



lunedì 8 settembre 2014

Monte San Giovanni Campano - Ambientalisti per caso nel bosco "Pineta della Bagnara"

Monte San Giovanni Campano è uno di quei paesi dove ci sono addirittura due associazioni riconosciute dalla Regione Lazio dedite alla tutela dell'Ambiente. Gli adepti di queste associazioni però tutto fanno tranne che difendere l'Ambiente o a sentirli dire hanno un modo tutto loro di difenderlo fatto di autocommiserazione, vetrine pubbliche, sedi gratuite concesse dall'Ente Comune, nell'organizzare provvidi incontri per i politici ma su tutto brilla il loro modus operandi del silenzio assenso.
Anche nel caso dei tagli intercalari alla Pineta della Bagnara con perfetto tempismo entrambe le associazioni ambientaliste hanno osservato il rigoroso silenzio pur essendo la prima affidataria dell'area verde di Colle Cipullo (interna alla Pineta) mentre la seconda risulta essere attiva sul territorio principalmente come associazione di protezione civile.
Inizio per gradi: Cosa è il bosco?

Nel centro esatto della foto l'Area Verde attrezzata "Colle Cipullo"


Il Corpo Forestale  dello Stato ha chiaramente messo fine a qualsiasi tipo di interpretazione con la definizione precisa di BOSCO applicata poi dalle leggi:  - Aree boscate:
Formazioni, naturali o artificiali, di alberi e di arbusti in grado di produrre legno o altri prodotti definiti comunemente come forestali e di esercitare un’influenza sul clima, sul suolo, sul regime idrico, sulla flora e sulla fauna.
 - Formazioni forestali:
Popolamenti di alberi o di arbusti che presentano contemporaneamente i seguenti tre requisiti: una superficie maggiore di 5.000 m2, un grado di copertura, esercitato dalle chiome degli alberi e degli arbusti, maggiore del 10% ed una larghezza maggiore di 20 m; fanno parte di questa sottoclasse i boschi di
latifoglie, di conifere e misti, i rimboschimenti, i castagneti da frutto, i vivai
forestali, le sugherete, gli arbusteti e la vegetazione mediterranea generalmente
definita come macchia; in tutti i casi si tratta di formazioni lasciate evolvere
naturalmente che non sono soggette a pratiche agronomiche ma a soli interventi
selvicolturali, come sfolli, diradamenti, tagli di rinnovazione. Quindi per legge la nostra Pineta della Bagnara è un BOSCO ed ha tutti  i requisiti per essere definito tale.
Il nostro Comune da tre anni prova con manovre sibilline a paventare giustamente che il bosco "Pineta della Bagnara" (loro lo chiamano volgarmente "Lotto Morroni" perchè non conoscono la definizione di bosco) abbia bisogno dello sfollo e fin quì ci siamo. Di fatto e in continuazione il Comune presentò progetti silvani di taglio che definire lontani dalla realtà è poco dimenticando però che esistono leggi che tutelano il nostro bosco. La latitanza delle associazioni e il loro silenzio assenso nulla ha potuto in passato per favorire i tagli perchè c'è stata tanta pressione per evitare storture fino a quando a sorpresa è stato riesumata la richiesta del 2013. Il solerte commissario della Provincia di Frosinone ( di grande elevatura politica) non sapendo che fare il 12 di Agosto 2014 , quando erano tutti in ferie ha dato il benestare ai tagli.
Il progetto dei tagli silvani per il nostro bosco Pineta della Bagnara però non ha tenuto conto che ben 26 Ha erano stati distrutti dalle fiamme nei numerosi incendi; con tanta disinvoltura il tecnico pagato dal Comune e quindi dai Cittadini come l'essere più candido di questo mondo ha dichiarato che l'ultimo incendio c'è stato nel 2009.


La gloriosa dichiarazione del Dottore Forestale.
 Il tecnico che non risulta neppure tra i rapporti di collaborazione con il Comune si è "scordato" dell'incendio estivo del 2012 quando dovettero intervenire i CANADAIR e un elicottero della Protezione Civile per dare aiuto alle squadre di terra composte dai Vigili del Fuoco e dai volontari di Civilmonte. Perchè si è dimenticato di questo particolare che può sembrare insignificante?
Se ne è dimenticato perchè il 

Regolamento regionale 18 aprile 2005, n. 7/d

BUR 30 aprile 2005, n. 12, s.o. n. all'art 100
 recita al punto 3:
Art. 100
(Divieti nei boschi e nei pascoli percorsi dal fuoco)
1. Nei boschi incendiati e nei terreni pascolivi inclusi al loro interno è vietata:
a)         la coltura agraria;
b)         il pascolo di qualsiasi specie di bestiame per almeno dieci anni, ai sensi dell’articolo 10 della l. 353/2000; trascorso tale periodo, il pascolo è consentito previa autorizzazione dell’ente competente, sempre che si siano ripristinate le condizioni per il suo esercizio;
c)         il pascolo di qualsiasi specie di bestiame, per almeno cinque anni, nelle aree rivestite di manto erboso, anche parzialmente cespugliato o arborato, con indici di copertura inferiori a quelli indicati dall’articolo 4, della legge forestale, destinate permanentemente alla produzione foraggera per pascolo o a prato naturale, esterne alle aree boscate oppure, se intercluse tra aree boscate, qualora siano recintate;
d)         l’esercizio dell’uso civico sul legno vivo per almeno dieci anni; tale esercizio può essere comunque autorizzato dall'ente competente, non prima di cinque anni dall’ultimo evento, qualora sia verificata l’avvenuta ricostituzione del bosco.
2. Entro il secondo anno dal passaggio del fuoco in bosco, gli interessati possono, senza necessità dell’autorizzazione o della comunicazione di cui all’articolo 7, eseguire la succisione delle piante e ceppaie compromesse dal fuoco, per favorirne la rigenerazione, rinettando la tagliata. E’ fatto obbligo, comunque, di eliminare, entro il secondo anno dall’evento, le condizioni che possano favorire l’insorgere e la propagazione del fuoco in una fascia di almeno venti metri.
3. Qualora l’area percorsa dal fuoco sia di proprietà pubblica, l’ente proprietario deve inviare apposita comunicazione all’ente competente ed al Coordinamento provinciale del Corpo Forestale dello Stato, specificando i soggetti esecutori delle operazioni nonché l’area ed i criteri di realizzazione dell’intervento, che deve comunque interessare le sole piante morte o danneggiate e senza prospettive di vita.
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L'escamotage di dividere volgarmente il bosco in lotti cozza contro la definizione di BOSCO fatta dalla legge come cozza con il regolamento per i boschi percorsi da incendio e infatti il regolamento è chiaro e non lascia ombra di dubbio o interpretazione in quanto si riferisce a "Divieti nei boschi e nei pascoli percorsi dal fuoco" e non a parte di essi.
Per questo e per altri motivi è stato presentato esposto di doglianza a S. E . Il Prefetto di Frosinone, al Corpo Forestale dello Stato , al Sindaco di Monte San Giovanni Campano e a tutti i Consiglieri Comunali. Il regolamento sempre all'Art 100 del Regolamento Regionale prevede che il periodo post incendio di riposo per il bosco è di 5 anni e quindi se sfollo ci sarà dovrà partire dal 2017 perchè l'ultimo incendio c'è stato nel 2012 e precisamente il 31 Agosto 2012 come risulta agli atti. 
In mancanza di risposte e comunque vada verrà coinvolta la Magistratura come del resto la Provincia di Frosinone ha invitato a fare.

mercoledì 3 settembre 2014

Monte San Giovanni Campano - Gli Azevedo e i Coroniglia hanno corretto la storia della gente di Marsiglia - Corretto il sito Web della Provincia di Frosinone -

E' a Tucidide che viene attribuito il merito di aver avuto per primo un approccio scientifico nei confronti della storia. Tucidide infatti, a differenza di Erodoto di Alicarnasso e di altri storici religiosi, considerava la storia come il prodotto delle scelte e delle azioni degli esseri umani, valutando le cause e gli effetti, piuttosto che come il risultato dell'intervento divino.
Non c'è voluto l'intervento divino per cancellare dal sito della Provincia di Frosinone quanto di errato era stato "postato" nei riguardi della storia di Monte San Giovanni Campano e infatti è bastato lo scambio di email per ottenere la cancellazione del refuso storico.



Risulta evidente che l'Assessore alla Cultura negli ultimi tempi ,seppur impegnato in fatti divini , non abbia fatto nessuna ricognizione terrena dello "stato dell'arte" su quanto dovrebbe gestire altrimenti si sarebbe reso conto dei "meri" errori riportati.

Dopo uno scambio epistolare serrato la Provincia di Frosinone ha modificato il sito che illustra la storia di Monte San Giovanni Campano. Non c'è più quello che era scritto per errore Carlo VII e sono sparite  le altre inesattezze storiche. In modo sbrigativo hanno inserito il link http://it.wikipedia.org/wiki/Monte_San_Giovanni_Campano. Una soddisfazione che solo i Monticiani D.O.C possono condividere. Il sito della PROVINCIA di FROSINONE è il seguente http://www.provincia.fr.it/comune.aspx?ref=10 . Ora ci vorrebbe un assessore alla Cultura con la A maiuscola che prendesse "il toro per le corna" e avanzasse la pretesa di veder riportato in chiaro sul sito Provinciale la vera storia di Monte San Giovanni Campano senza richiami a Wikipedia o ad altri siti Web.
La speranza che ciò avvenga è ultima a morire ma purtroppo c'è la sensazione palpabile che i tori in questo posto non abbiano le corna e che quindi l'Assessore alla Cultura non lo possa afferrare.
 Risulta infine che il giardinetto pubblico con relativo monumento all'invasore Carlo VIII sia nelle stesse condizioni della sua storia e infatti sempre per "mera" superficialità è sede di diversi  container molto somiglianti ai famosi "caglienare" della Cultura Contadina Ciociara.



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