lunedì 14 agosto 2017

Raid Ciociaria - Capo Nord 2018

A 15 anni dalla mia prima avventura a Capo Nord realizzata con la mia Moto Guzzi V65 SP (allora non mi definivo biker) ho la ferma intenzione di mettere un secondo adesivo sul giubbino della tuta e per mettercelo  voglio tornare a Nordkapp nel mese di Agosto 2018.
Per questo motivo cerco appassionati per organizzare il  Raid Ciociaria Nordkapp 2018 di 8714 km



La spedizione va progettata minuziosamente e gli equipaggi  che potranno partecipare dovranno avere moto con  cilindrata minima di 650 centimetri cubici dotate di navigatore GPS. La spedizione avra' un costo che dovra' essere pianificato e quindi saranno necessarie molte riunioni per non lasciare nulla al caso.
Chi e' interessato puo' scrivere un messaggio su questo blog lasciando il proprio indirizzo di posta elettronica e sara'  contattato nel giro di breve.
Il numero dei partecipanti e' limitato a 10 equipaggi ed avra' la comoda durata di 15 giorni.

sabato 8 luglio 2017

MSGC - Una popolazione bugiarda?

I Monticiani ancora una volta sono accusati in modo elegante da ACEA ATO 5 Spa di essere una popolazione strana e soprattutto che racconta frottole. Già qualche tempo fa con espressioni discriminatorie da parte di ACEA furono accusati i Ciociari di appartenere per mentalita' alla gente del Sud Italia avvezza con i mancati pagamenti per le bollette dell'acqua potabile e il giorno 7 luglio 2017 ACEA  e' ricaduta nuovamente negli insulti celati nel  nuovo piano di turnazione idrica meglio conosciuto con il nome proprio dalla popolazione monticiana come piano di razionamento idrico.
 In buona sostanza ACEA pubblica il nuovo piano di turnazione idrica e di fatto smentisce la crisi idrica severa che attanaglia i Monticiani da anni rapportando inequivocabilmente il nuovo piano di turnazione idrica agli anni passati con un miglioramento indiscutibile. Le autobotti che circolano sul territorio evidentemente sono il frutto di isterismo collettivo, gli orari non rispettati per il razionamento idrico sono solo un pretesto dei Monticiani per lamentele immaginarie, l'acquedotto colabrodo, il ricorso di fronte all'Autorita' Garante per l'energia elettrica, il gas e il servizio idrico integrato solo un pretesto per non pagare le bollette.
ACEA ne ha per tutti con il nuovo piano di turnazione idrica e ne ha perfino per il Presidente della Regione Lazio che il 5 luglio 2017 e' stato costretto a chiedere lo stato di calamita' naturale per la carenza di acqua potabile anche perche' queste strane lamentele e lo stato di calamita' naturale  da parte dei poltici evidentemente risultano  sospette a pochi mesi dalle elezioni regionali visto che in tredici anni di razionamento idrico si sono lamentati in pochi.
In buona sostanza cari Monticiani non vi lamentate piu' perché l'acqua c'è per tutti e quando vederete arrivare le autobotti ricordatevi che state vivendo un'allucinazione collettiva. Non vi lamentate piu', pagate le bollette e state zitti perché tutto quello che dite per l'acqua non e' vero niente.


domenica 30 aprile 2017

L'immondizie da Roma la mandano in Ciociaria al grido di onestà.

La strana coerenza Ambientale del Sindaco di Roma è ad esclusivo danno della Ciociaria. Con tono trionfalistico una testata online della provincia di Frosinone e precisamente Tg24 info ha pubblicato l'articolo: Colleferro – Il sindaco Virginia Raggi contro l’apertura degli inceneritori. Nell'articolo: " Il sindaco Virginia Raggi in linea con il Piano Rifiuti Zero vuole dismettere gli impianti attuali e crearne uno per i “materiali post-consumo”, una sorta di fabbrica dei materiali come luogo del riuso. Tutto ciò partecipando come socio minoritario della società che detiene l’impianto. La sua intenzione infatti è quella di partecipare al bando per ottenere in gestione il polo, dismettere gli impianti attuali e quindi crearne uno per i “materiali post-consumo”. Il fatto strano è il seguente ed è senza ombra di ragionevole dubbio una incoerenza di spessore tanto è vero che in tempi record è stata attuata la politica a 0 STELLE: «Acea deve prendere i rifiuti di Roma negli impianti di compostaggio e aumentando quello che tuttora prende l’inceneritore di San Vittore del Lazio. D’altronde è di una società a maggioranza del Comune di Roma e deve lavorare anche per i cittadini romani. È già stato chiesto ad Acea». Il fatto: In tempo record è stata riattivata la terza linea dell'inceneritore di San Vittore del Lazio in cui il Comune di Roma è socio di maggioranza e allo stesso tempo viene propinata alla popolazione l'eventualità e neppure la certezza di dismettere l'inceneritore di Colleferro dove il Comune di Roma non conta un amato cavolo perchè socio di minoranza. Questa è la politica Ambientale del Sindaco di Roma che vuole zero rifiuti a Roma per fare della Provincia di Frosinone la sua pattumiera. E' evidente che in Ciociaria troppa gente ha la testa solo per separare le orecchie.

 
Ed infatti al nostro presidente Dott. Marco Belli risultano alquanto strani i troppi rifiuti che arrivano da Roma tutti da considerare rifiuti urbani come se la popolazione fosse virtuosa a non creare rifiuti speciali.
E' pur vero che

Al produttore/detentore spetta il compito di classificare i propri rifiuti assegnando a ciascuno il corretto codice CER. Secondo le disposizioni della Decisione 2014/955/UE, del Regolamento 2014/1357/UE e del Regolamento 2017/997/UE, il produttore deve cioè identificare i propri rifiuti attraverso una delle tre macro-categorie di codici previste dal Catalogo Europeo dei Rifiuti (CER):

  • Codice CER pericoloso “assoluto” (AH: Absolute hazardous): Se il legislatore ha preventivamente ritenuto pericoloso il rifiuto in esame, il produttore dovrà attribuirgli un codice CER identificato da un asterisco (*), secondo le proprietà di pericolo definite da HP1 a HP15 nell’Allegato III della Direttiva 2008/98/CE. Sarà comunque compito del produttore procedere con la valutazione delle caratteristiche specifiche di pericolo, al fine di adempiere alle disposizioni della Direttiva Quadro.
  • Codice CER non pericoloso “assoluto” (ANH: Absolute non hazardous): Nel caso di rifiuti per i quali non è previsto, a monte dal legislatore, che possano sussistere caratteristiche di pericolosità, il produttore attribuirà un codice CER privo di asterisco. Questi rifiuti vengono considerati non pericolosi a prescindere dalla concentrazione di sostanze pericolose contenute.
  • Codici CER a specchio: Se un rifiuto è classificato con codici CER speculari, uno pericoloso e uno non pericoloso, per stabilire se effettivamente si tratta di un rifiuto pericoloso, il produttore è tenuto a determinarne le caratteristiche di pericolo HP secondo il metodo seguente.

Che cosa deve fare il produttore di un rifiuto con codice a specchio?

Il produttore/detentore, a fronte di un rifiuto classificabile con codice CER a specchio e considerando le proprie responsabilità lungo l’intera catena di gestione, è tenuto a determinare le effettive caratteristiche di pericolo del rifiuto attraverso le seguenti operazioni:

  1. Individuare i composti presenti nel rifiuto attraverso:
  • La scheda di sicurezza dei prodotti chimici impiegati;
  • Informazioni specifiche del produttore circa l’uso e “quantità” dei prodotti chimici impiegati;
  • La conoscenza del processo produttivo che ha generato il rifiuto;
  • Il campionamento e l’analisi del rifiuto;
  1. Determinare i pericoli connessi a tali composti collegando le indicazioni di pericolo H con le caratteristiche di pericolo HP, ovvero consultando: la normativa europea sull’etichettatura delle sostanze e dei preparati pericolosi; le fonti normative internazionali; la scheda di sicurezza dei prodotti che hanno originato il rifiuto;
  2. Stabilire se le concentrazioni dei composti contenuti comportino che il rifiuto presenti delle effettive caratteristiche di pericolo correlati a essi, effettuando test per verificare se le concentrazioni rilevate siano superiori al limite soglia per le frasi di rischio specifiche per quei componenti.

Quali sono le responsabilità del produttore dei rifiuti?

Nella pratica di ogni giorno, raramente un’impresa dispone delle capacità, degli strumenti e del personale in grado di adempiere alle operazioni di campionamento e analisi per identificare e classificare correttamente i propri rifiuti. Per questo, solitamente l’assegnazione dei Codici CER è affidata a un laboratorio di analisi.
È importante ricordare che la responsabilità del produttore/detentore non viene meno anche in questa fase, a lui restano in capo tutti gli obblighi di gestione. Ciò comporta che sia tenuto al controllo dell’operato dei suoi collaboratori, incluso quindi il laboratorio di analisi al quale affida il compito di classificare i propri rifiuti. Ecco perché il produttore/detentore, tramite una procedura operativa predeterminata, deve:

  • Verificare l’accreditamento del laboratorio e la garanzia di un idoneo sistema di qualità per le operazioni richieste;
  • Assicurarsi che il laboratorio di analisi svolga le attività richieste nel rispetto delle procedure.

In caso di incertezza, occorre classificare un rifiuto come pericoloso?

Il principio di precauzione è da applicare anche ai casi di incertezza, ma soltanto nel caso in cui non sia tecnicamente fattibile ed economicamente sostenibile determinare la natura di un rifiuto (secondo il principio comunitario della ragionevolezza tecnica ed economica). Classificare preventivamente un rifiuto come pericoloso non è, quindi, la soluzione corretta!
Di fronte a un rifiuto con codice a specchio è necessario ricercare in esso le sostanze “che possano ragionevolmente trovarvisi”: secondo il principio di proporzione applicato al principio di precauzione, non è necessario verificare l’assenza di qualsiasi sostanza pericolosa nel rifiuto.

Occorre, quindi, pianificare in modo accurato i parametri chimico-fisici da ricercare nei rifiuti per una corretta classificazione, predisponendo da subito il giusto piano di campionamento: questa importante accortezza ci consentirà di avere la certezza e la tranquillità di aver assolto agli obblighi di legge in modo corretto ed economicamente sostenibile. Il costo dell’attività analitica è infatti irrisorio, se confrontato con gli oneri economici e le regole severe che implica la gestione di un rifiuto pericoloso. Inoltre, disporre di una classificazione eseguita secondo i corretti principi metterà i destinatari del rifiuto nelle condizioni di riceverlo: laddove permanga una forte incertezza, in assenza di una documentazione analitica che ne attesti l’effettiva pericolosità, non metteranno a disposizione la propria capacità di deposito o trattamento.
Chi vivrà vedrà ma la questione non è chiara!

martedì 11 aprile 2017

Monte San Giovanni Campano è il paese dove i controllati sono anche i controllori

Monte San Giovanni Campano è un paese strano dove i controllati sono anche i controllori. In buona sostanza la buona parte degli amministratori (con la a minuscola) che dovrebbero difendere il territorio dall'abusivismo sono i primi ad aver realizzato strutture abusive. Mi domando a che cosa sia servito spendere tutti quei soldi per la progettazione del piano regolatore generale se poi vengono trovati tutti i modi possibili e immaginabili compreso quelli illegali per eluderlo o per non osservarlo. Vorrei proprio capire se per gli amministratori comunali è usato lo stesso procedimento previsto dalle leggi Italiane che viene usato per i comuni cittadini. Sono passati giorni dal momento in cui ho presentato una richiesta di accesso agli atti per strutture abusive già realizzate e riconducibili ad almeno 4 amministratori e ancora non ho avuto risposta. La gravità del fatto è che sono interessati per aver realizzato strutture abusive proprio gli amministratori che dovrebbero essere i custodi del territorio e dell'ambiente. Per loro vale quanto scritto da Giovenale:"Quis custodiet ipsos custodes?" Chi sorveglierà i sorveglianti stessi? e meglio rappresentato da Platone con il suo «Γελοῖον γάϱ τόν γε φύλαϰα φύλαϰος δεῖσϑαι» «È certamente ridicolo che un custode abbia bisogno di un custode». A prescindere dalla satira di Giovenale e dalle esternazioni filosofiche di Platone che calzano a pennello rimane il dubbio che la reale democrazia sia stata uccisa con un colpo alla nuca e che gli eletti con il loro comportamento di dubbio rispetto giuridico cerchino di beatificare la loro figura nell'immaginario del popolino lasciando intendere che tutto è permesso e tutto è lecito usando stratagemmi di fantasia o ponendo in atto la guerra del bene contro il male con le sempre ottime pratiche del vittimismo nascoste dall'ostentazione della fede. Si ricordino, però, che prima o poi accadrà l'inevitabile e tutti dovremo rendere conto delle nostre azioni...compreso loro.

martedì 4 aprile 2017

MSGC: Il binomio politica-religione contro la Green Economy

Quando su questo blog è stata trattata la Green Economy gli pseudo politici Monticiani non sapevano neppure cosa fosse e sono rimasti arretrati nonostante i programmi Europei, il programma Statale e quello della Regione Lazio. Gli pseudo politici non hanno avuto la voglia e neppure la volontà di studiare l'argomento tronfi per l'essere incensati dal sapere disceso sulle loro teste dalla volontà popolare attratta dal binomio politica/religione. Il modello economico adottato è FALLITO, l'edilizia privata e pubblica così come è stata impostata è FALLITA come è fallito il loro progetto del Distretto dell'edilizia. L'Ente Comune si arrampica sugli specchi e pur di concedere permessi per costruire che gli apportano incasso è disposto ad aggirare il Piano Regolatore Generale mistificando il consumo del suolo per "SVILUPPO".

Green Economy

Con il termine Green Economy (economia verde) si indica una economia il cui impatto ambientale sia contenuto entro dei limiti accettabili. Nella green economy svolge un ruolo di primaria importanza la tecnologia e la conoscenza scientifica. Le fonti di energia tradizionali (di origine fossile) sono affiancate, se non sostituite, dalle fonti di energia alternative. In particolar modo, svolgono un ruolo di primaria importanza le energie rinnovabili, come ad esempio l'eolico, le biomasse, il solare, la geotermia, l'idroelettrico ecc.

Energie alternative

Le fonti di energia rinnovabile fanno leva sulle forze della natura per produrre energia utile per l'uomo. Non essendo legate ad una riserva o ad uno stock, si rinnovano allo stesso modo al termine di ogni ciclo. Per questa ragione sono dette "rinnovabili".  Allo stato attuale della storia dell'uomo, la green economy è una economia in cui le fonti fossili e quelle alternative contribuiscono a comporre il mix energetico necessario al soddisfacimento del bisogno energetico di un paese. Quali sono i passi che avrebbe dovuto fare il Comune di Monte San Giovanni Campano per uscire dal divario e dalla crisi economica?

Efficientamento energetico

 L'impiego di tecnologie e tecniche in grado di aumentare l'efficienza energetica  delle abitazioni della pubblica illuminazione e di tutto ciò che richiede consumo di energia. Ciò significa che gli sprechi di energia e di risorse sono ridotti al minimo. In buona sostanza  si svolge  il medesimo lavoro consumando meno energia (save energy). Il guadagno in termini di efficienza è dato, in particolar modo, dalla riduzione degli sprechi e delle perdite di energia. Affiancato all'efficientamento energetico c'è la lotta ala povertà energetica.

Ciclo dei rifiuti

Raccolta differenziata e riciclaggio. Nelle economie verdi il ciclo di produzione-consumo è studiato per ridurre al minimo la produzione dei rifiuti e degli scarti. I prodotti sono progettati per garantire un adeguato stoccaggio al termine del ciclo di vita di prodotto. I rifiuti sono raccolti mediante la tecnica della raccolta differenziata ed avviati al riciclaggio che permette, in tal modo, di reimmettere le materie prime in un nuovo ciclo di promozione passando per la riparazione e per la decostruzione  . In tutti i casi, il ciclo prodotti-rifiuti deve garantire un impatto ambientale minimo.

Ambiente

Il rapporto tra l'ambiente e l'uomo è salvaguardato. Nella green economy l'ambiente non è più considerato come fonte di pericolo o come risorsa da sfruttare fino all'osso, bensì come una risorsa da gestire con attenzione. Il rapporto tra uomo e ambiente è paritario. L'ambiente è preservato per proteggere la biodiversità, per produrre in modo sostenibile senza penalizzare le generazioni future, a tutela del paesaggio e per ridurre al minimo le conseguenze dell'inquinamento sulla salute dell'uomo.

E' comprensibile infine che questi concetti non entrino nella testa di chi è abituato a promuovere lo sfruttamento del suolo, a cementificarlo e ad asfaltarlo per avere il mero tornaconto del consenso elettorale ma... gli pseudo politici dovrebbero capire che la popolazione non mangerà asfalto e neppure cemento.
Visto che ancora una volta non è stato recepito il messaggio si produce il modo per dare occupazione con la speranza di attirare l'attenzione delle teste gloriose degli pseudo politici locali.
 La transizione ad un’economia verde non consiste nel soffocare la crescita e la prosperità, ma nel riconnettersi alla vera ricchezza, nel reinvestire nel capitale naturale invece di sfruttarlo.
Sono nate nuove figure professionali in Italia e in Europa che sono perfettamente sconosciute a Monte San Giovanni Campano: L'eco avvocato, l'eco chef, il disater manager, il progettista per architetture sostenibili, l'ingegnere ambientale, il tecnico del ciclo dei rifiuti, il green marketer e nella piramide gerarchica lavorativa una serie pressoché infinita di maestranze per la bioedilizia, per l'agricoltura biologica, per il turismo sostenibile, per la progettazione di eco imballaggi, per la riduzione dei rifiuti, per la produzione di energia pulita. Queste figure fungono da volano per la manodopera specializzata che ha necessità di corsi di formazione sempre più accurati per l'utilizzo di nuove tecnologie. Riportando l'esempio a Monte San Giovanni Campano dove l'economia è legata alla scienza dei geometri e una volta che è venuta a cadere l'economia legata all'edilizia si deve per forza di cose cambiare modello per riportare all'occupazione i tanti disoccupati del settore edile altrimenti ci sarà ulteriore diffusione della povertà. Di fatto l'Ente Comune dovrebbe porre fine alla politica dissennata dello sfruttamento del suolo e dedicarsi finalmente alla Green Economy impostando nuove linee guida anche se risulteranno obsolete difronte allo sviluppo già in vigore in Europa. Bisogna recuperare il divario ad esempio nella gestione dei rifiuti producendo occupazione mediante la gestione locale del riciclo, del riuso , della riparazione e del compostaggio. Istituire le linee guida per la produzione di energia diffusa con la promozione di cooperative di produzione. Rendere i trasporti pubblici eco sostenibili con gestione locale mediante l'utilizzo di nuove tecnologie green come ad esempio bus elettrici, fotovoltaico per la loro ricarica e l'utilizzo di stazioni di ricarica per il trasporto privato. Incentivare il Car Sharing, il Car Pooling e il Ride sharing con tutta l'occupazione che ne deriva. Organizzare almeno un parcheggio di interscambio commerciale tra camion inquinanti e furgoni elettrici. Dotare tutte le piazze che vengono usate per il parcheggio di colonnine elettriche per la ricarica delle autovetture con una gestione mista tra pubblico e privato. Promuovere il turismo eco sostenibile attraverso  aziende locali che sappiano valorizzare le produzioni a km zero. Promuovere  la bioedilizia per le ristrutturazioni e per l'efficientamento energetico delle abitazioni con la più ampia conversione e specializzazione delle aziende presenti in quanto il Comune è un Ente Certificatore. Preservare gli spazi verdi e utilizzare le sorgenti di superficie per creare luoghi di attrazione con le biopiscine, aree verdi attrezzate vere, con la creazione di percorsi naturalistici tematici, con la promozione di attività sportive e ludiche inclusive ( Parco Avventura, Ippovie ecc ecc).
Quindi è ora di mandare in malora la politica dei geometri e di prendere una nuova via perché dopo 40 anni il loro progetto è miseramente FALLITO e sono i dati del reddito pro capite che parlano. La popolazione di Monte San Giovanni Campano sopravvive con un reddito pro capite di circa 7500 euro annue che è abbondantemente sotto la soglia di povertà. Il connubio tra politica e religione ci ha distrutto ed è puramente impossibile non cambiare modello mettendo da parte ogni credo e l'ipotesi malsana del turismo religioso perché da queste parti fino ad ora MIRACOLI non se ne sono visti. La religione è una cosa buona ma deve camminare da sola e non imporre uno stile di vita che tra le altre cose è economicamente valido solo per chi lo gestisce mentre crea ulteriore povertà e diseguaglianza sociale. Ben vengano le processioni e le altre testimonianze di fede senza interferenze nell'indirizzo della vita economica dell'intera comunità. Non si può vivere aspettando le varie feste religiose per far incassare denaro alle poche attività produttive che gravitano intorno alle processioni perché le preghiere seppur indispensabili non danno da mangiare alla popolazione e non servono assolutamente per pagare le tasse.



domenica 26 febbraio 2017

Monte S. Giov. Campano: 26 Febbraio 2017 - Seconda Giornata leggermente ecologica -

Il 26 Febbraio 2017 a Monte San Giovanni Campano è stata programmata la SECONDA GIORNATA ECOLOGICA riservata ad una minuscola parte della popolazione con il blocco del traffico veicolare. In buona sostanza per la seconda volta e non sarà l'ultima circa il 2% delle autovetture dei  Monticiani non potranno circolare. Senza mezzi termini e senza girarci intorno la Seconda Giornata Ecologica come è già accaduto per la PRIMA saranno riservate ai Monticiani che abitano in alcune vie del Capoluogo, del Centro Storico di Colli , nel piccolo agglomerato della Frazione Anitrella e per fasce di orario che non coprono assolutamente l'intero arco della giornata. In effetti le GIORNATE ECOLOGICHE sono riservate ad una minuscola porzione di popolazione che inizia a sentirsi REA di ogni male che colpisce l'aria del nostro Comune e  dell'intera Provincia di Frosinone.
Certo è che chiunque può capire  che non sarà il BLOCCO  della  circolazione riservato ad una ventina di auto dei residenti nel Capoluogo di Monte San Giovanni Campano o le 8/9 di Colli e le poco meno di dieci   auto dell'Anitrella a ridurre il problema dell'inquinamento dell'aria sul nostro territorio e in provincia di Frosinone.
Non resta altro da fare che rispettare l'ordinanza emessa dal Comune ma nel frattempo si dovrà chiedere per forza di cose quante auto altamente inquinanti si trovano nelle tre località oggetto dell'Ordinanza n. 4  per capire quale dato allarmante possa aver portato ai tecnicismi che hanno fatto decidere per le giornate ecologiche riservate solo a specifici luoghi del Comune.
La minuscola porzione di Monticiani pur accettando le GIORNATE ECOLOGICHE RISERVATE per non correre il rischio di multe salatissime dovrà prendere provvedimenti che non sono di questo mondo per risolvere la questione. Infatti si è sparsa la voce che le poche auto e sempre le stesse che sono state bloccate e che saranno bloccate dalle GIORNATE ECOLOGICHE sono possedute dal MALIGNO ed è per questo motivo che alcuni automobilisti si stanno organizzando per far benedire i veicoli e forse verrà richiesto anche l'intervento di un esorcista per sconfiggere il MALE che si è impossessato degli autoveicoli.
Di fatto le GIORNATE ECOLOGICHE ed altri provvedimenti che sono stati annunciati non servono a NULLA se non sono attuabili e soprattutto se sono riservati a pochissime persone. Il problema GRAVISSIMO delle polveri sottili va affrontato con  serietà e senza  provvedimenti che in modo incontrovertibile permettono, per motivi strani e incomprensibili,   alla stragrande parte della popolazione di comportarsi a proprio piacimento.
Intanto per Marzo è stata programmata la TERZA GIORNATA ECOLOGICA che sarà riservata sempre agli stessi e di nuovo a  circa il 2% del parco autovetture circolante sul territorio di Monte San Giovanni Campano. Se questa è la soluzione per l'EMERGENZA AMBIENTALE IN CORSO non resta altro da fare :  PREGARE  che il CANCRO eviti chi  rispetta l'Ambiente e non sarebbe male un nuovo  pellegrinaggio o ancor meglio una processione a piedi per far visita a San Francesco d'Assisi notoriamente Santo protettore degli ecologisti.


venerdì 24 febbraio 2017

Chiesto l'iter procedurale per il Referendum Consultivo sulla SECESSIONE.

Monte San Giovanni Campano non ha mai avuto la popolazione unita ed infatti lo sfrenato pseudo campanilismo attuato da sempre dai rappresentanti locali della politica con il costrutto del divide et impera ha sezionato il territorio in 6 porzioni che geograficamente vengono indicate in frazioni e in tante piccole sub sezioni di società che ricadono nella dicitura contrade.
Alla divisione della società attuata in modalità afinalistica per i Cittadini corrisponde da sempre la mancanza di delocalizzazione degli uffici pubblici per la gestione dei servizi.
I politici locali (si fa per dire) hanno creato nell’immaginario della popolazione la coscienza di appartenenza separata dal contesto generale del territorio basata sull’effimero pregiudizio.
L’unica dislocazione di strutture pubbliche (le scuole) ha contribuito a dividere tanto è vero che i bambini fin dalla nascita crescono separati e spesso avviene che pur appartenendo anagraficamente a Monte San Giovanni Campano non si conoscono perché cresciuti in realtà separate.
Una separazione di fatto che deve essere perfezionata legalmente perché è perfettamente inutile restare separati in casa. Le frazioni più grandi di quello che resta del territorio di Monte San Giovanni Campano hanno il sacrosanto diritto di avere servizi delocalizzati e allo stato attuale è inutile ad esempio avere la caserma dei Carabinieri e il Comando della Polizia Locale nel Capoluogo quando gli abitanti sono pochissimi rispetto alle ben più popolose Chiaiamari, Colli e La Lucca. Nell’era della telematica diventa insopportabile avere un ufficio dell’anagrafe , diversi Uffici Tecnici e l’ufficio tributi nel Capoluogo costringendo la popolazione a muoversi per un qualsiasi documento quando basterebbe una postazione computerizzata in ogni frazione per emettere qualsiasi tipo di documento valevole ad ogni effetto di legge.
Siccome la separazione in casa è un fatto inconfutabile e la presenza degli uffici nel Capoluogo ha evidenziato la volontà politica di non delocalizzarli e visto che la situazione non volge ad alcun miglioramento sostanziale con gli amministratori che da anni si ostinano a tenere la gestione dei servizi pubblici nel Capoluogo semi deserto si tenterà la separazione legale del territorio con la finalità di riconoscere alle frazioni lo status di cui hanno diritto. In buona sostanza i rappresentanti eletti, da tanti anni, sono tutti domiciliati nelle frazioni o nelle contrade di Monte San Giovanni Campano e quindi è arrivata l’ora che si prendano le responsabilità che hanno assunto quando hanno ottenuto i consensi elettorali nelle loro frazioni senza cercare scuse che oramai rasentano il grottesco.
Delocalizzazione degli uffici, migliore attenzione per la viabilità, consacrazione dello status sociale di appartenenza al proprio territorio e quindi separazione legale territoriale. Sono questi i motivi che spingono a chiedere il referendum Comunale per la divisione territoriale di Monte San Giovanni Campano?
Ebbene si! C’è una parte di Monticiani che non vuole stare più con gli stessi Monticiani in quanto tali solo anagraficamente ed intere frazioni che non hanno mai condiviso il territorio e la socialità con altre frazioni per i più svariati motivi che hanno alla base pregiudizio e antichi rancori mai sopiti. Certo è che bisognerà capire chi vuole stare dove e con chi ma l’importante è che per affinità di intenti e convenienza stiano insieme quelli che la pensano allo stesso modo e mirano agli stessi obiettivi.
Parallelamente alla separazione che di fatto è già presente sono evidenti criticità legate alla spesa pubblica che è diventata insostenibile in quanto i rappresentanti eletti nelle frazioni hanno contratto debiti che termineremo di pagare tra TRENTA ANNI, all’esclusione del Capoluogo e del Centro Storico dal Piano Regolatore Generale, al fenomeno della conurbazione, alla precaria distribuzione delle risorse idriche, alla noncuranza per la depurazione delle acque, ai trasporti pubblici di tipo strano, al consumo del suolo sopra la media Nazionale (Dati ISPRA del Governo Italiano), alla attuale vastità del territorio (si spera di rimpicciolirlo) che a dire di chi lo amministra non permette controlli accurati di nessun tipo ecc ecc. Tutti fattori che potranno essere gestiti meglio in una realtà più piccola e di dimensioni umane che priverebbe di alibi tutti quelli che per scusa pronta addossano al fato e alla circostanza le criticità che ora sono perenni.
La separazione legale converrà alle frazioni perché finalmente potranno avere la possibilità di amministrare il loro denaro e di istituire servizi che ora non hanno o che hanno in modo  inappropriato. Resterà solo di sapere se c’è una procedura attuabile per il Referendum Consultivo e solo dopo si avrà l’intero quadro della situazione anche se c’è chi sorride e senza alcuna remora afferma che in caso di referendum il quorum si otterrà nelle prime ore del mattino.

giovedì 16 febbraio 2017

Monte San Giovanni Campano: La Wi-fi ve l'hanno promessa e la volete pure?

Lo scorso anno sul sito Web del Comune di Monte San Giovanni Campano comparve l'avviso pubblico http://www.comune.montesangiovannicampano.fr.it/po/mostra_news.php?id=226&area=H
che riportava la dicitura: Wi-fi gratuita in tutte le piazze.
Il tempo è passato e la Wi-fi non si è vista. A questo punto ci vuole la frase: La Wi-fi ve l'hanno promessa e ora la volete pure?
Oramai i politici promettono a dritta e a manca e poi si dimenticano tanto le promesse non costano nulla.




Articolo della stampa pubblicato sugli avvisi pubblici del Comune di Monte San Giovanni Campano


 

 

giovedì 5 gennaio 2017

Monte San Giovanni Campano tra dinosauri e cuccioli di dinosauro

Quella strana Caratterizzazione del paese che colpisce l'anima. Dopo l'arrivo della pseudo rivoluzione industriale di Frosinone e di Cassino anche il territorio di Monte San Giovanni Campano fu colpito di riflesso o meglio schivato (qualcuno dice schifato) dal pseudo fenomeno industriale fondato su finanziamenti a pioggia. I Monticiani si liberarono degli animali e abbandonarono le campagne per andare a trovar fortuna nelle fabbriche. Nessuno disse loro che la maggior parte di quelle fabbriche erano state scritte a matita e installate da gruppi industriali del Nord che non avevano nessun legame con il territorio. Passata la sbornia economica di quegli anni iniziarono i licenziamenti e a mano a mano l'intera provincia entrò in una crisi economica spettacolare che si è perfezionata con la crisi economica mondiale di questi ultimi anni. Intanto, però, la frittata era cotta e servita in quanto Monte San Giovanni Campano si era trasformato da paese agricolo a paese con vocazione turistica. Di fatto la situazione si era aggravata perchè era cambiata l'impostazione ma la mentalità era rimasta la stessa. In buona sostanza il paese non ha mai realizzato le infrastrutture necessarie per lo sviluppo turistico con tutte le drammatiche conseguenze che ne sono derivate. Andiamo a questi ultimi anni perchè nonostante la caratterizzazione turistica ci sono state alttre scelte politiche "sballate" che avrebbero voluto il nostro paese al centro dell'attenzione come polo edilizio. Peccato però perchè questa scelta di pseudo politica è stata fatta durante il peggior periodo di crisi dell'edilizia di tutta la storia Italiana. Alla fine dei giochi politici del dividi et impera il territorio si ritrova peggio degli anni '50 e in una situazione peggiore che precedeva lo sviluppo economico degli anni'60 con la disoccupazione alle stelle, con tante attività produttive chiuse e senza alcuna possibilità di sviluppo turistico o agricolo. Nel frattempo... l'Unione Europea si è resa conto che lo sviluppo industriale di produzione primaria è letteralmente estinto ed ha adottato il nuovo sistema economico basato sulla green economy. Tale modello si basa sull'introduzione e sull'illustrazione di buone pratiche per ridurre il consumo di risorse naturali ,minimizzare lo smaltimento dei rifiuti e massimizzare il riciclo.
Uno dei pilastri della green economy è il modello dell’economia circolare che porta ad una trasformazione dell’attuale sistema di produzione e consumo basato su un modello lineare (estrai, produci, consuma e getta) a un modello circolare (estrai, produci, consuma e riproduci). Questo modello ha come obiettivo quello di preservare e mantenere il più a lungo possibile il valore dei prodotti e dei materiali nell’economia, riducendo la generazione di rifiuti non riciclabili, e l’eccessivo consumo di risorse primarie.
In buona sostanza il nuovo indirizzo prevede che Il rapporto fra contenuti sociali ed economici e quelli ambientali sia presente nella “green economy tanto è vero che è stata fornita una lista di 10 principi che orientano la green economy a livello Europeo: 1. Sostenibilità ( la green economy è uno strumento per realizzare uno sviluppo sostenibile), 2. Equità, 3. Qualità della vita, 4. Rispetto dei limiti della natura, 5. Inclusione e partecipazione, 6.Responsabilità, 7. Resilienza, 8 Efficienza 9 Solidarietà verso le future generazioni e 10 Nuove pratiche per la produzione energetica basate sulle energie rinnovabili. Chi si ostina a parlare di sviluppo nel nostro contesto basando le entrate di cassa sugli oneri per le costruzioni non ha capito nulla, è decontestualizzato e sopravvive come un dinosauro in un'epoca sbagliata. Se Monte San Giovanni Campano non adotterà il nuovo modello di economia è destinato a sempre maggiore sofferenza economica e il "costruito" tornerà dietro come un boomerang perchè sarà sempre più afflitto dalle tasse (cosa che è già in acadimento). I nostri cari pseudo politici si diano una mossa e inizino ad adottare modelli consoni di green economy che sono i soli finanziabili ...se ne sono capaci. I giovani amministratori non hanno scuse e se continueranno a fare i cuccioli di dinosauro con le sagre faranno capire sempre di più che il loro costrutto è frutto di insicurezza dettata dalla totale dipendenza dal Tyrannosaurus
Rex della pseudo politica locale. Per dirlo in maniera spicciola: Ci serve un cambiamento radicale... un colpo di vita.



Villa Latina - il 5 Gennaio 2024 Wine, Cheese, Honey in the Comino Valley con il contributo dell'ARSIAL

  Il Comitato Civico Free Monte   riceve il contributo dell’Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio (AR...