venerdì 24 febbraio 2017

Chiesto l'iter procedurale per il Referendum Consultivo sulla SECESSIONE.

Monte San Giovanni Campano non ha mai avuto la popolazione unita ed infatti lo sfrenato pseudo campanilismo attuato da sempre dai rappresentanti locali della politica con il costrutto del divide et impera ha sezionato il territorio in 6 porzioni che geograficamente vengono indicate in frazioni e in tante piccole sub sezioni di società che ricadono nella dicitura contrade.
Alla divisione della società attuata in modalità afinalistica per i Cittadini corrisponde da sempre la mancanza di delocalizzazione degli uffici pubblici per la gestione dei servizi.
I politici locali (si fa per dire) hanno creato nell’immaginario della popolazione la coscienza di appartenenza separata dal contesto generale del territorio basata sull’effimero pregiudizio.
L’unica dislocazione di strutture pubbliche (le scuole) ha contribuito a dividere tanto è vero che i bambini fin dalla nascita crescono separati e spesso avviene che pur appartenendo anagraficamente a Monte San Giovanni Campano non si conoscono perché cresciuti in realtà separate.
Una separazione di fatto che deve essere perfezionata legalmente perché è perfettamente inutile restare separati in casa. Le frazioni più grandi di quello che resta del territorio di Monte San Giovanni Campano hanno il sacrosanto diritto di avere servizi delocalizzati e allo stato attuale è inutile ad esempio avere la caserma dei Carabinieri e il Comando della Polizia Locale nel Capoluogo quando gli abitanti sono pochissimi rispetto alle ben più popolose Chiaiamari, Colli e La Lucca. Nell’era della telematica diventa insopportabile avere un ufficio dell’anagrafe , diversi Uffici Tecnici e l’ufficio tributi nel Capoluogo costringendo la popolazione a muoversi per un qualsiasi documento quando basterebbe una postazione computerizzata in ogni frazione per emettere qualsiasi tipo di documento valevole ad ogni effetto di legge.
Siccome la separazione in casa è un fatto inconfutabile e la presenza degli uffici nel Capoluogo ha evidenziato la volontà politica di non delocalizzarli e visto che la situazione non volge ad alcun miglioramento sostanziale con gli amministratori che da anni si ostinano a tenere la gestione dei servizi pubblici nel Capoluogo semi deserto si tenterà la separazione legale del territorio con la finalità di riconoscere alle frazioni lo status di cui hanno diritto. In buona sostanza i rappresentanti eletti, da tanti anni, sono tutti domiciliati nelle frazioni o nelle contrade di Monte San Giovanni Campano e quindi è arrivata l’ora che si prendano le responsabilità che hanno assunto quando hanno ottenuto i consensi elettorali nelle loro frazioni senza cercare scuse che oramai rasentano il grottesco.
Delocalizzazione degli uffici, migliore attenzione per la viabilità, consacrazione dello status sociale di appartenenza al proprio territorio e quindi separazione legale territoriale. Sono questi i motivi che spingono a chiedere il referendum Comunale per la divisione territoriale di Monte San Giovanni Campano?
Ebbene si! C’è una parte di Monticiani che non vuole stare più con gli stessi Monticiani in quanto tali solo anagraficamente ed intere frazioni che non hanno mai condiviso il territorio e la socialità con altre frazioni per i più svariati motivi che hanno alla base pregiudizio e antichi rancori mai sopiti. Certo è che bisognerà capire chi vuole stare dove e con chi ma l’importante è che per affinità di intenti e convenienza stiano insieme quelli che la pensano allo stesso modo e mirano agli stessi obiettivi.
Parallelamente alla separazione che di fatto è già presente sono evidenti criticità legate alla spesa pubblica che è diventata insostenibile in quanto i rappresentanti eletti nelle frazioni hanno contratto debiti che termineremo di pagare tra TRENTA ANNI, all’esclusione del Capoluogo e del Centro Storico dal Piano Regolatore Generale, al fenomeno della conurbazione, alla precaria distribuzione delle risorse idriche, alla noncuranza per la depurazione delle acque, ai trasporti pubblici di tipo strano, al consumo del suolo sopra la media Nazionale (Dati ISPRA del Governo Italiano), alla attuale vastità del territorio (si spera di rimpicciolirlo) che a dire di chi lo amministra non permette controlli accurati di nessun tipo ecc ecc. Tutti fattori che potranno essere gestiti meglio in una realtà più piccola e di dimensioni umane che priverebbe di alibi tutti quelli che per scusa pronta addossano al fato e alla circostanza le criticità che ora sono perenni.
La separazione legale converrà alle frazioni perché finalmente potranno avere la possibilità di amministrare il loro denaro e di istituire servizi che ora non hanno o che hanno in modo  inappropriato. Resterà solo di sapere se c’è una procedura attuabile per il Referendum Consultivo e solo dopo si avrà l’intero quadro della situazione anche se c’è chi sorride e senza alcuna remora afferma che in caso di referendum il quorum si otterrà nelle prime ore del mattino.

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