lunedì 2 febbraio 2015

La politica è fallimentare ma la colpa è ufficialmente dei media.

"Al riguardo, occorre evitare l'agevolazione di un clima di stato di polizia e diffidenza nella P.A., diffidenza spesso fomentata dai media che, in tempi recenti, hanno prodotto un'eccessiva e ingiustificata colpevolizzazione della P.A. ingenerando nella opinione pubblica il dubbio (o la certezza) che tutta la P.A. o buona parte della stessa sia composta quanto meno da "fannulloni" e spesso anche da corrotti". Questo è stato scritto sul Piano Triennale  di Prevenzione alla Corruzione 2015-2017 del Comune di Monte San Giovanni Campano. 


 Cosa è realmente lo stato di polizia? Gli amministratori hanno capito che siamo in uno Stato Democratico e Repubblicano e che l'opera di prevenzione al clima di stato di polizia riportata nel Piano di Prevenzione alla Corruzione 2015 - 2017 è già contrastato dalla Costituzione Italiana e dalle Leggi della Repubblica Italiana? Mentre le corbellerie tra l'altro poco edificanti scritte contro i media fanno capire a chiunque che c'è intolleranza ed estremo nervosismo tra gli amministratori  è comunque  meglio fare un pò di chiarezza sullo "stato di polizia".
La "teoria" dello stato di polizia si fonda sull’affermazione che la comune felicità dei sudditi è il fine supremo dello Stato. Essa dipende dalla realizzazione di due condizioni basilari: la sicurezza e la prosperità della vita. Ogni attività di governo deve essere ricondotta all’attuazione concreta della sicurezza e del benessere, cui gli obblighi fondamentali del principe devono essere sempre preordinati.
Primo compito del monarca è quello di proteggere i suoi sudditi da minacce esterne e, quindi, di creare e mantenere strutture militari idonee alla difesa del territorio, di assicurare l’equilibrio e la pace attraverso un’oculata politica di alleanze internazionali e di controllare attentamente, mediante gli informatori le mosse dei potenziali nemici.
Alla sicurezza interna il principe deve provvedere organizzando sia l’attività di polizia in senso criminale e civile che, per potersi rivelare efficace, deve essere rapida, uniforme, certa nelle decisioni e nelle azioni.
Altro compito del sovrano è, infine, quello preordinato alla crescita del benessere dei propri sudditi. A ciò si ricollega la necessità di emanare disposizioni idonee a favorire lo sviluppo della ricchezza ed una sua più razionale utilizzazione, nonché di disciplinare minuziosamente i rapporti commerciali con gli altri paesi, al fine di incentivare le entrate.
La teoria dello stato di polizia si sostanziò necessariamente, con l’estensione delle funzioni pubbliche e, quindi, dai poteri-doveri nella persona del principe in vasti ambiti della vita sociale, in una nuova formulazione dell’assolutismo monarchico e dispotico. Lo stato di polizia è stato presente nella Germania Nazista, Nell'Impero Prussiano, nell'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, nello Stato Pontificio, nel Regno delle Due Sicilie ecc ecc.





Ora due sono le ipotesi: 1) Gli amministratori pensano di essere sottoposti a controlli troppo serrati da parte dello Stato attraverso le Leggi e da quì una espressione fantasiosa sullo stato di polizia; 2) Non ci hanno capito un amato cavolo della Costituzione Italiana che prevede il sistema Giudiziario e quindi credono di amministrare un Comune che è sotto la bandiera dello Stato Pontificio con leggi emanate prima del 1870. Di quì le loro esternazione per prevenire le ingiustizie procurate dallo stato di polizia. 

Per quanto riguarda le esternazioni nei confronti dei media consiglio agli amministratori di fare attenta lettura della Costituzione Italiana perchè dare la colpa ai media  del proprio fallimento non è una cosa carina. Gli vorrei ricordare inoltre che più volte i media hanno pubblicato i loro annunci fantasiosi come quelli relativi all'inizio dell'ampliamento della  raccolta differenziata (che ad oggi non è stata ampliata), come quelli relativi ai lavori terminati al Parcheggio Multipiano ( che ad oggi non sono terminati), come le esternazioni di un impiegato comunale che fa politica e che risponde per i politici a cui erano state rivolte le domande e infine che c'è stato addirittura un consiglio Comunale che ha avuto come punto all'ordine del giorno "i rapporti con la stampa" dopo inquietanti esternazioni scritte. Certo è che gli amministratori la debbono fare finita di far pressioni nei confronti degli organi della stampa con lettere su carta intestata della città e con continue telefonate ai Giornalisti (vedi episodio eclatante reso pubblico dal redattore de Il Quotidiano Ciociaria) come in un altro caso che  è stato riferito. I giornali NON sono i portavoce della Pubblica Amministrazione e la loro libertà è garantita proprio dalla Costituzione Italiana  su cui ha fatto il giuramento il nostro sindaco nel momento dell'insediamento. Egli ha giurato di rispettare anche questo di articolo: « Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l'indicazione dei responsabili. »Costituzione Italiana - Art. 21

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