Da qualche tempo girano strane voci sul rinvio a giudizio. Nei cupolini davanti ai bar viene rappresentato che nel caso in cui c'è il rinvio a giudizio il processo viene rimandato. Free Monte oltre a dire che sono solo notizie strane che creano confusione vuole fare chiarezza sull'esatto significato del rinvio a giudizio.
Quando un cittadino viene rinviato a giudizio significa che si deve presentare dinanzi al gup (giudice dell’udienza preliminare), nell’ambito di un procedimento penale, per difendersi da un’accusa emersa in seguito allo svolgimento e alla conclusione delle indagini investigative. L’atto che viene notificato all’accusato deve contenere i capi d’accusa per consentire la preparazione della strategia difensiva.
Come funziona e cosa deve contenere il rinvio a giudizio è
spiegato nell’articolo 416 e seguenti del Codice di procedura penale: la
richiesta di rinvio a giudizio è depositata dal pubblico ministero nella
cancelleria del giudice ed è nulla se non è preceduta dall’avviso di
conclusione delle indagini.
La richiesta di rinvio a giudizio deve contenere:
- le generalità dell’accusato
- l’enunciazione in forma chiara e precisa del fatto
- l’indicazione delle fonti di prova acquisite
- la documentazione relativa alle indagini espletate
- i verbali degli atti compiuti davanti al giudice per le
indagini preliminari
- data e sottoscrizione
Il corpo del reato e le cose pertinenti al reato (se
presenti) saranno allegate al fascicolo. Il Pubblico Ministero chiede il rinvio
a giudizio dell’imputato entro 6 mesi dalla data in cui il nome della persona
indagata è stato iscritto nel registro dei reati, questa è la durata delle
indagini stabilita dalla legge. La richiesta di rinvio a giudizio deve essere depositata dal pubblico
ministero nella cancelleria del giudice; entro 5 giorni dal deposito, il
giudice deve fissare con decreto il giorno, l’ora e il luogo dell’udienza in
camera di consiglio. Dopo l'udienza preliminare inizia il processo se l'accusato viene rinviato a giudizio dal GUP.