martedì 4 aprile 2017

MSGC: Il binomio politica-religione contro la Green Economy

Quando su questo blog è stata trattata la Green Economy gli pseudo politici Monticiani non sapevano neppure cosa fosse e sono rimasti arretrati nonostante i programmi Europei, il programma Statale e quello della Regione Lazio. Gli pseudo politici non hanno avuto la voglia e neppure la volontà di studiare l'argomento tronfi per l'essere incensati dal sapere disceso sulle loro teste dalla volontà popolare attratta dal binomio politica/religione. Il modello economico adottato è FALLITO, l'edilizia privata e pubblica così come è stata impostata è FALLITA come è fallito il loro progetto del Distretto dell'edilizia. L'Ente Comune si arrampica sugli specchi e pur di concedere permessi per costruire che gli apportano incasso è disposto ad aggirare il Piano Regolatore Generale mistificando il consumo del suolo per "SVILUPPO".

Green Economy

Con il termine Green Economy (economia verde) si indica una economia il cui impatto ambientale sia contenuto entro dei limiti accettabili. Nella green economy svolge un ruolo di primaria importanza la tecnologia e la conoscenza scientifica. Le fonti di energia tradizionali (di origine fossile) sono affiancate, se non sostituite, dalle fonti di energia alternative. In particolar modo, svolgono un ruolo di primaria importanza le energie rinnovabili, come ad esempio l'eolico, le biomasse, il solare, la geotermia, l'idroelettrico ecc.

Energie alternative

Le fonti di energia rinnovabile fanno leva sulle forze della natura per produrre energia utile per l'uomo. Non essendo legate ad una riserva o ad uno stock, si rinnovano allo stesso modo al termine di ogni ciclo. Per questa ragione sono dette "rinnovabili".  Allo stato attuale della storia dell'uomo, la green economy è una economia in cui le fonti fossili e quelle alternative contribuiscono a comporre il mix energetico necessario al soddisfacimento del bisogno energetico di un paese. Quali sono i passi che avrebbe dovuto fare il Comune di Monte San Giovanni Campano per uscire dal divario e dalla crisi economica?

Efficientamento energetico

 L'impiego di tecnologie e tecniche in grado di aumentare l'efficienza energetica  delle abitazioni della pubblica illuminazione e di tutto ciò che richiede consumo di energia. Ciò significa che gli sprechi di energia e di risorse sono ridotti al minimo. In buona sostanza  si svolge  il medesimo lavoro consumando meno energia (save energy). Il guadagno in termini di efficienza è dato, in particolar modo, dalla riduzione degli sprechi e delle perdite di energia. Affiancato all'efficientamento energetico c'è la lotta ala povertà energetica.

Ciclo dei rifiuti

Raccolta differenziata e riciclaggio. Nelle economie verdi il ciclo di produzione-consumo è studiato per ridurre al minimo la produzione dei rifiuti e degli scarti. I prodotti sono progettati per garantire un adeguato stoccaggio al termine del ciclo di vita di prodotto. I rifiuti sono raccolti mediante la tecnica della raccolta differenziata ed avviati al riciclaggio che permette, in tal modo, di reimmettere le materie prime in un nuovo ciclo di promozione passando per la riparazione e per la decostruzione  . In tutti i casi, il ciclo prodotti-rifiuti deve garantire un impatto ambientale minimo.

Ambiente

Il rapporto tra l'ambiente e l'uomo è salvaguardato. Nella green economy l'ambiente non è più considerato come fonte di pericolo o come risorsa da sfruttare fino all'osso, bensì come una risorsa da gestire con attenzione. Il rapporto tra uomo e ambiente è paritario. L'ambiente è preservato per proteggere la biodiversità, per produrre in modo sostenibile senza penalizzare le generazioni future, a tutela del paesaggio e per ridurre al minimo le conseguenze dell'inquinamento sulla salute dell'uomo.

E' comprensibile infine che questi concetti non entrino nella testa di chi è abituato a promuovere lo sfruttamento del suolo, a cementificarlo e ad asfaltarlo per avere il mero tornaconto del consenso elettorale ma... gli pseudo politici dovrebbero capire che la popolazione non mangerà asfalto e neppure cemento.
Visto che ancora una volta non è stato recepito il messaggio si produce il modo per dare occupazione con la speranza di attirare l'attenzione delle teste gloriose degli pseudo politici locali.
 La transizione ad un’economia verde non consiste nel soffocare la crescita e la prosperità, ma nel riconnettersi alla vera ricchezza, nel reinvestire nel capitale naturale invece di sfruttarlo.
Sono nate nuove figure professionali in Italia e in Europa che sono perfettamente sconosciute a Monte San Giovanni Campano: L'eco avvocato, l'eco chef, il disater manager, il progettista per architetture sostenibili, l'ingegnere ambientale, il tecnico del ciclo dei rifiuti, il green marketer e nella piramide gerarchica lavorativa una serie pressoché infinita di maestranze per la bioedilizia, per l'agricoltura biologica, per il turismo sostenibile, per la progettazione di eco imballaggi, per la riduzione dei rifiuti, per la produzione di energia pulita. Queste figure fungono da volano per la manodopera specializzata che ha necessità di corsi di formazione sempre più accurati per l'utilizzo di nuove tecnologie. Riportando l'esempio a Monte San Giovanni Campano dove l'economia è legata alla scienza dei geometri e una volta che è venuta a cadere l'economia legata all'edilizia si deve per forza di cose cambiare modello per riportare all'occupazione i tanti disoccupati del settore edile altrimenti ci sarà ulteriore diffusione della povertà. Di fatto l'Ente Comune dovrebbe porre fine alla politica dissennata dello sfruttamento del suolo e dedicarsi finalmente alla Green Economy impostando nuove linee guida anche se risulteranno obsolete difronte allo sviluppo già in vigore in Europa. Bisogna recuperare il divario ad esempio nella gestione dei rifiuti producendo occupazione mediante la gestione locale del riciclo, del riuso , della riparazione e del compostaggio. Istituire le linee guida per la produzione di energia diffusa con la promozione di cooperative di produzione. Rendere i trasporti pubblici eco sostenibili con gestione locale mediante l'utilizzo di nuove tecnologie green come ad esempio bus elettrici, fotovoltaico per la loro ricarica e l'utilizzo di stazioni di ricarica per il trasporto privato. Incentivare il Car Sharing, il Car Pooling e il Ride sharing con tutta l'occupazione che ne deriva. Organizzare almeno un parcheggio di interscambio commerciale tra camion inquinanti e furgoni elettrici. Dotare tutte le piazze che vengono usate per il parcheggio di colonnine elettriche per la ricarica delle autovetture con una gestione mista tra pubblico e privato. Promuovere il turismo eco sostenibile attraverso  aziende locali che sappiano valorizzare le produzioni a km zero. Promuovere  la bioedilizia per le ristrutturazioni e per l'efficientamento energetico delle abitazioni con la più ampia conversione e specializzazione delle aziende presenti in quanto il Comune è un Ente Certificatore. Preservare gli spazi verdi e utilizzare le sorgenti di superficie per creare luoghi di attrazione con le biopiscine, aree verdi attrezzate vere, con la creazione di percorsi naturalistici tematici, con la promozione di attività sportive e ludiche inclusive ( Parco Avventura, Ippovie ecc ecc).
Quindi è ora di mandare in malora la politica dei geometri e di prendere una nuova via perché dopo 40 anni il loro progetto è miseramente FALLITO e sono i dati del reddito pro capite che parlano. La popolazione di Monte San Giovanni Campano sopravvive con un reddito pro capite di circa 7500 euro annue che è abbondantemente sotto la soglia di povertà. Il connubio tra politica e religione ci ha distrutto ed è puramente impossibile non cambiare modello mettendo da parte ogni credo e l'ipotesi malsana del turismo religioso perché da queste parti fino ad ora MIRACOLI non se ne sono visti. La religione è una cosa buona ma deve camminare da sola e non imporre uno stile di vita che tra le altre cose è economicamente valido solo per chi lo gestisce mentre crea ulteriore povertà e diseguaglianza sociale. Ben vengano le processioni e le altre testimonianze di fede senza interferenze nell'indirizzo della vita economica dell'intera comunità. Non si può vivere aspettando le varie feste religiose per far incassare denaro alle poche attività produttive che gravitano intorno alle processioni perché le preghiere seppur indispensabili non danno da mangiare alla popolazione e non servono assolutamente per pagare le tasse.



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