La Regione Lazio nel 2008 emanò la Legge Regionale 27 Maggio 2008, n. 6 che prevede per le nuove costruzioni o per le ristrutturazioni il risparmio energetico, il risparmio idrico e incentivi a non finire subordinando gli interventi alla certificazione di sostenibilità. In particolare la legge ART. 13 recita:
1 I comuni prevedono, per gli interventi edilizi conformi al protocollo regionale, la riduzione degli oneri di urbanizzazione secondaria e del costo di costruzione, in misura crescente in relazione al livello di sostenibilità energetico ambientale e comunque fino ad un massimo del 50 per cento, ovvero adottano, in riferimento agli edifici a maggiori prestazioni energetico ambientali, altre forme di incentivazione.
2. La riduzione degli oneri di urbanizzazione secondaria può essere cumulata ad eventuali altre riduzioni sui medesimi, previste dalla normativa vigente.
3. Gli incentivi di cui al presente articolo sono cumulabili con gli altri contributi previsti dall'articolo 14 e dalla normativa vigente.
Da quì scatta la proposta al Comune di Monte San Giovanni Campno ma che andrebbe bene per qualsiasi Comune della Regione Lazio: Visto che la legge Regionale del Lazio sulla bioedilizia prevede un risparmio sugli oneri di costruzione e urbanizzazione secondaria che possono arrivare fino al 50% il Comune potrebbe realizzare una convenzione con i Cittadini che debbono edificare per impiantare, tramite apposite aziende convenzionate, l'applicazione degli strumenti di adeguamento previsti dalla legge quali gli impianti per il recupero delle acque reflue, il fotovoltaico , la produzione di acqua calda e la cogenerazione facendo pagare gli oneri con la riduzione calcolata al prezzo di realizzazione degli impianti che saranno comunque di proprietà dei Cittadini tenendo per se il 20% dell'energia elettrica prodotta per tutta la durata degli impianti assicurando in cambio la manutenzione ordinaria .
Ma dove sta la convenienza per i Cittadini? Oltre al risparmio energetico che sarà palese sulle bollette per almeno 25 anni relativo al riscaldamento invernale, all'energia elettrica e alla produzione di acqua calda i Cittadini si ritroverebbero di proprietà impianti realizzati ad un costo estremamente competitivo compresi nella spesa della progettazione e non della costruzione. Costi che si azzererebbero dopo soli 7 anni con un guadagno da incassare per almeno altri 20 anni. Da parte sua il Comune incasserebbe ugualmente la parte decurtata degli oneri che gli spettano dal ricavo dell'energia prodotta per almeno 25 anni, incasserebbe l'IRPEF e altre tasse dalle aziende di questo indotto creando occupazione .
Di fatto si creerebbe un rilancio delle economie locali in perfetta Green Economy da applicare indistintamente anche alle opere pubbliche ma in questo ultimo caso il risparmio energetico dovrebbe tendere al 100% e visto che gli uffici sono aperti quando è giorno la proposta non è tanto peregrina
1 I comuni prevedono, per gli interventi edilizi conformi al protocollo regionale, la riduzione degli oneri di urbanizzazione secondaria e del costo di costruzione, in misura crescente in relazione al livello di sostenibilità energetico ambientale e comunque fino ad un massimo del 50 per cento, ovvero adottano, in riferimento agli edifici a maggiori prestazioni energetico ambientali, altre forme di incentivazione.
2. La riduzione degli oneri di urbanizzazione secondaria può essere cumulata ad eventuali altre riduzioni sui medesimi, previste dalla normativa vigente.
3. Gli incentivi di cui al presente articolo sono cumulabili con gli altri contributi previsti dall'articolo 14 e dalla normativa vigente.
Da quì scatta la proposta al Comune di Monte San Giovanni Campno ma che andrebbe bene per qualsiasi Comune della Regione Lazio: Visto che la legge Regionale del Lazio sulla bioedilizia prevede un risparmio sugli oneri di costruzione e urbanizzazione secondaria che possono arrivare fino al 50% il Comune potrebbe realizzare una convenzione con i Cittadini che debbono edificare per impiantare, tramite apposite aziende convenzionate, l'applicazione degli strumenti di adeguamento previsti dalla legge quali gli impianti per il recupero delle acque reflue, il fotovoltaico , la produzione di acqua calda e la cogenerazione facendo pagare gli oneri con la riduzione calcolata al prezzo di realizzazione degli impianti che saranno comunque di proprietà dei Cittadini tenendo per se il 20% dell'energia elettrica prodotta per tutta la durata degli impianti assicurando in cambio la manutenzione ordinaria .
Ma dove sta la convenienza per i Cittadini? Oltre al risparmio energetico che sarà palese sulle bollette per almeno 25 anni relativo al riscaldamento invernale, all'energia elettrica e alla produzione di acqua calda i Cittadini si ritroverebbero di proprietà impianti realizzati ad un costo estremamente competitivo compresi nella spesa della progettazione e non della costruzione. Costi che si azzererebbero dopo soli 7 anni con un guadagno da incassare per almeno altri 20 anni. Da parte sua il Comune incasserebbe ugualmente la parte decurtata degli oneri che gli spettano dal ricavo dell'energia prodotta per almeno 25 anni, incasserebbe l'IRPEF e altre tasse dalle aziende di questo indotto creando occupazione .
Di fatto si creerebbe un rilancio delle economie locali in perfetta Green Economy da applicare indistintamente anche alle opere pubbliche ma in questo ultimo caso il risparmio energetico dovrebbe tendere al 100% e visto che gli uffici sono aperti quando è giorno la proposta non è tanto peregrina
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