Monte San Giovanni
Campano non ha mai avuto la popolazione unita ed infatti lo sfrenato
pseudo campanilismo attuato da sempre dai rappresentanti locali della
politica con il costrutto del divide et impera ha sezionato il
territorio in 6 porzioni che geograficamente vengono indicate in
frazioni e in tante piccole sub sezioni di società che ricadono
nella dicitura contrade.
Alla divisione della
società attuata in modalità afinalistica per i Cittadini
corrisponde da sempre la mancanza di delocalizzazione degli uffici
pubblici per la gestione dei servizi.
I politici locali
(si fa per dire) hanno creato nell’immaginario della popolazione
la coscienza di appartenenza separata dal contesto generale del
territorio basata sull’effimero pregiudizio.
L’unica
dislocazione di strutture pubbliche (le scuole) ha contribuito a
dividere tanto è vero che i bambini fin dalla nascita crescono
separati e spesso avviene che pur appartenendo anagraficamente a
Monte San Giovanni Campano non si conoscono perché cresciuti in
realtà separate.
Una separazione di
fatto che deve essere perfezionata legalmente perché è
perfettamente inutile restare separati in casa. Le frazioni più
grandi di quello che resta del territorio di Monte San Giovanni
Campano hanno il sacrosanto diritto di avere servizi delocalizzati e
allo stato attuale è inutile ad esempio avere la caserma dei
Carabinieri e il Comando della Polizia Locale nel Capoluogo quando
gli abitanti sono pochissimi rispetto alle ben più popolose
Chiaiamari, Colli e La Lucca. Nell’era della telematica diventa
insopportabile avere un ufficio dell’anagrafe , diversi Uffici
Tecnici e l’ufficio tributi nel Capoluogo costringendo la
popolazione a muoversi per un qualsiasi documento quando basterebbe
una postazione computerizzata in ogni frazione per emettere qualsiasi
tipo di documento valevole ad ogni effetto di legge.
Siccome la
separazione in casa è un fatto inconfutabile e la presenza degli
uffici nel Capoluogo ha evidenziato la volontà politica di non
delocalizzarli e visto che la situazione non volge ad alcun
miglioramento sostanziale con gli amministratori che da anni si
ostinano a tenere la gestione dei servizi pubblici nel Capoluogo
semi deserto si tenterà la separazione legale del territorio con la
finalità di riconoscere alle frazioni lo status di cui hanno
diritto. In buona sostanza i rappresentanti eletti, da tanti anni,
sono tutti domiciliati nelle frazioni o nelle contrade di Monte San
Giovanni Campano e quindi è arrivata l’ora che si prendano le
responsabilità che hanno assunto quando hanno ottenuto i consensi
elettorali nelle loro frazioni senza cercare scuse che oramai
rasentano il grottesco.
Delocalizzazione
degli uffici, migliore attenzione per la viabilità, consacrazione
dello status sociale di appartenenza al proprio territorio e quindi
separazione legale territoriale. Sono questi i motivi che spingono a
chiedere il referendum Comunale per la divisione territoriale di
Monte San Giovanni Campano?
Ebbene si! C’è
una parte di Monticiani che non vuole stare più con gli stessi
Monticiani in quanto tali solo anagraficamente ed intere frazioni che
non hanno mai condiviso il territorio e la socialità con altre
frazioni per i più svariati motivi che hanno alla base pregiudizio e
antichi rancori mai sopiti. Certo è che bisognerà capire chi vuole
stare dove e con chi ma l’importante è che per affinità di
intenti e convenienza stiano insieme quelli che la pensano allo
stesso modo e mirano agli stessi obiettivi.
Parallelamente alla
separazione che di fatto è già presente sono evidenti criticità
legate alla spesa pubblica che
è diventata insostenibile in quanto i rappresentanti eletti nelle
frazioni hanno contratto debiti che termineremo di pagare tra TRENTA
ANNI, all’esclusione del Capoluogo e del Centro Storico dal Piano
Regolatore Generale, al fenomeno della conurbazione, alla precaria
distribuzione delle risorse idriche, alla noncuranza per la
depurazione delle acque, ai trasporti pubblici di tipo strano, al
consumo del suolo sopra la media Nazionale (Dati ISPRA del Governo
Italiano), alla attuale vastità del territorio (si spera di
rimpicciolirlo) che a dire di chi lo amministra non permette
controlli accurati di nessun tipo ecc ecc. Tutti fattori che potranno
essere gestiti meglio in una realtà più piccola e di dimensioni
umane che priverebbe di alibi tutti quelli che per scusa pronta
addossano al fato e alla circostanza le criticità che ora sono
perenni.
La separazione
legale converrà alle frazioni perché finalmente potranno avere la
possibilità di amministrare il loro denaro e di istituire servizi
che ora non hanno o che hanno in modo
inappropriato.
Resterà solo di sapere se c’è una procedura attuabile per il
Referendum Consultivo e solo dopo si avrà l’intero quadro della
situazione anche se c’è chi sorride e senza alcuna remora afferma
che in caso di referendum il quorum si otterrà nelle prime ore del
mattino.
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