giovedì 5 giugno 2014

Territorio Zero - Agricoltura ed Energia -

Agricoltura ed energia a chilometro zero a Monte San Giovanni Campano - 2° incontro.




L'attuale instabilità del sistema economico sta avendo pesanti ripercussioni anche sul sistema produttivo primario dell'agricoltura, che necessita di un ripensamento non più in termini di comparto, ma di una visione più ampia: tecnica, ambientale, sociale, culturale oltre che economica.
In particolare al posto del controvalore finanziario del processo e del prodotto, dovrà essere considerata la componente sociale, identitaria e territoriale, in grado di diffondere gli effetti positivi su una superficie più grande del solo fondo di produzione. Le categorie agricole conoscono l’importanza di progettare un nuovo modello di sviluppo tenendo conto del rispetto delle risorse naturali, di un rinnovato rapporto tra città e agricoltura, di un equilibrio tra urbanizzazione e ruralità e non si sottraggono al compito di considerare in questo modello di sviluppo l’aspetto dell’innovazione, dell’integrazione tra saperi e tra generazioni diverse e diversi strati sociali.
Collegate all’agricoltura sono comprese le seguenti tematiche:
- la difesa e messa in sicurezza del territorio
- la valorizzazione del paesaggio e di conseguenza del turismo,
- la definizione di attività di agricoltura in città,
- l’incentivazione ed il potenziamento delle imprese agricole con particolare riferimento all’inserimento dei giovani nelle attività agro produttive,
- la programmazione energetica applicando all’ambiente e alle attività agro produttive tecnologie ecocompatibili.
L’interesse per le agro-energie non deve diventare sostitutivo delle attività agricole, anzi deve risultare come motore di un loro nuovo sviluppo.
In particolare, riguardo a quest’ultimo punto, i principi fondamentali per un rapporto coerente tra agricoltura ed energia in termini di compatibilità e sviluppo sono:

La valorizzazione del territorio
Ciò innanzitutto significa non depauperare le risorse quantitative e qualitative del suolo.
L’agroenergia deve essere intesa come il recupero di una capacità imprenditoriale e quindi produttiva di beni, non in contrasto con la missione alimentare della produzione agricola, che in un paese ricco di biodiversità come l’Italia, è di grande qualità. La produzione di agroenergie non deve intaccare le aree forestate, le aree ricche di biodiversità ma sostenere le pratiche agricole sui terreni degradati o non più destinati al settore agroalimentare.

Il ciclo di vita dei prodotti
Occorre puntare sull’utilizzo di scarti e sottoprodotti. Questi diventano approvvigionamento energetico gratuito o a basso costo. Sono catalogabili come tali: i rifiuti organici, i liquami zootecnici, i sottoprodotti delle lavorazioni zootecniche, la sansa da olio, i materiali di scarto lignocellulosici e i residui agro-forestali. La scelta di tali elementi come origine della filiera energetica ha due aspetti in termini di convenienza: un primo puramente economico ossia la valorizzazione di materia di approvvigionamento a costo trascurabile o nullo; un secondo energetico, ossia il miglioramento del processo produttivo in termini di efficienza e risparmio energetico e minore inquinamento, soprattutto se impostato localmente a favore delle aziende agricole.

L’organizzazione gestionale della filiera corta e cortissima
Secondo questo principio, lo sviluppo rurale necessita un nuovo coinvolgimento della forza lavoro del Paese. Vengono individuati nuovi modelli di comunità, di gruppi consortili, cooperative per una vicinanza della filiera a livello sociale, territoriale e di indotto economico. Lo spostamento del business energetico deve avvenire dall’industria ai gruppi di agricoltori come supporto alla fondamentale attività di produzione alimentare. Ciò significa tenere conto in sede di valutazione le ricadute socio-economiche sul territorio. Dunque non un sistema composto di grandi impianti isolati, di proprietà di pochi industriali, ma un modello di rete di impianti di piccola taglia, che coinvolga l’apparato produttivo agricolo diffuso sul territorio nel concetto di filiera corta.
Analogamente alla promozione del principio di sovranità alimentare , si parlerà quindi di sovranità energetica, con particolare riferimento al settore agricolo ed alla costituzione di Comunità dell’Energia.








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