Già da tempo la pressione fiscale aveva attanagliato i Monticiani in una stretta mortale con il silenzio assenso della Società Civile composta per lo più dall'associazionismo che ha giocato in modo subdolo alle tre scimmiette. Due anni di sofferenze che si affacciano al terzo anno di richieste esagerate. Sarà di circa un milione di euro in più l'ammontare delle tasse e tutto per NON fare investimenti ma per mantenere la spesa corrente dell'impiegatificio.
La burocrazia costa e i tagli che la spending review ci aveva imposti NON sono stati fatti e a sopperire le maggiori entrate che nel frattempo sono diventati MINORI sono i Cittadini chiamati per obbligo a PAGARE.
Tutti zitti nel "volemose bene", così si ottiene qualcosa in cambio; Con questa logica iniziano l'iter i nuovi schieramenti, già in preda al marciume, che dovrebbero rappresentare il riscatto di Monte San Giovanni Campano. Intanto per ora hanno iniziato ad incasssare il riscatto e presto lo incasseranno gli altri tramite affidamenti, convegni esaltanti, feste e campus. Per il riscatto quello che ci poteva stare in una corretta onestà intellettuale si aspetteranno nuove generazioni perchè oramai è CHIARO che gli operatori presenti "appartengono alla politica mangereccia, qualunquista e opportunista" come è sempre stato e come sarà.
Alla fine di tutto ciò accade che proprio la politica ha ucciso se stessa e a farne le spese sono i cittadini che seguono CAMALEONTI, BURATTINI e BURATTINAI credendoli uomini liberi.
L'unica speranza è riposta negli uomini di buona volontà già impegnati in politica che abbiano coscienza civica per il futuro di queste terre. Tutto questo per gli interessi personali di soci tra loro, amici per la pelle e disonestà intellettuale.
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